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lunedì 5 settembre 2011

Portal 2: un sequel da impazzire!



Il mercato attuale dei videogiochi non è certo una passeggiata. Non solo i programmatori si trovano di fronte ad aspettative sempre più alte, ma l'ingovernabile frenesia delle uscite e i tempi di sviluppo sempre più contratti rendono difficile creare esperienze capaci di distinguersi dalle pile di scatole che si accatastano sugli scaffali dei negozi.
A volte, però, le idee migliori nascono in piccolo per espandersi a dismisura dopo aver stuzzicato il desiderio di esperienze interessanti che i giocatori stanno lentamente sacrificando all'altare delle saghe annuali e dei remake in HD.
È questo il caso di Portal, geniale puzzle-FPS affacciatosi sul mercato come semplice comparsa (per quanto succosa) all'interno della mai troppo lodata Orange Box, o come piccola perla scaricabile da finire in una notte e rigiocare mille e mille volte per il puro piacere di farlo.
Dopo aver constatato il successo riscosso in tutto il mondo dal concetto del gioco in questione, i ragazzi di Valve si sono trovati di fronte al difficile compito di far crescere il proprio bambino prodigio per trasformarlo in un gioco completo, ricco e meritevole di un disco, una confezione, un libretto di istruzioni e una campagna marketing tutti per sé.
'Portal 2' Screenshot 1
Osservate bene questi esperimenti, perché nel corso del gioco avrete modo di sperimentarli direttamente!
Visto il fardello di aspettative che si portava dietro, infatti, Portal 2 non poteva certo essere sviluppato semplicemente creando nuovi test basati sulle stesse dinamiche del capitolo precedente! Per non deludere gli esigenti fan del primo episodio era necessario curare ogni singolo dettaglio, ampliando le ottime basi del gioco originale e arricchendole con la giusta dose di elementi inediti.
Considerando che stiamo parlando di Valve eravamo certi che ci saremmo trovati fra le mani l'ennesimo capolavoro, ma dobbiamo ammettere che Portal 2 è andato ben oltre le nostre aspettative, rivelandosi semplicemente uno dei giochi più belli, geniali e completi degli ultimi anni.
Di cosa aveva bisogno Portal per crescere? Di una maggior longevità? Fatto! Di una trama più ricca? Ok! Della varietà di ambientazioni? Sicuro! Di nuovi elementi di gameplay da affiancare all'uso dei portali e della fisica? Chiaro!
'Portal 2' Screenshot 2
In Portal 2 non si percorreranno unicamente i corridoi dei laboratori accompagnati dai commenti sarcastici di GLaDOS.
Gli sviluppatori hanno studiato attentamente la situazione e si sono impegnati per fare ben più del semplice compitino, tirando fuori dal cilindro un'esperienza che, per quanto ci riguarda, meriterebbe di occupare un posto speciale nel cuore di ogni giocatore.
Prima di descrivere la novità più ovvia di Portal 2, ovvero la modalità multiplayer, vogliamo soffermarci sul single player visto che, sotto alcuni punti di vista, ha saputo stupirci più della divertentissima co-op fra le versioni robotiche di Stanlio e Ollio.
I primi minuti di gioco, come vi avevamo già anticipato nell'hands-on di qualche giorno fa, sono caratterizzati da un umorismo eccezionale, capace di accompagnare il giocatore verso una serie di test utili a rispolverare le dinamiche principali del caro vecchio Portal.
La prima manciata di stanze dev'essere affrontata con l'ausilio di un solo portale, visto che la Portal Gun dedicata alla seconda apertura viene scovata solo dopo che la rediviva GLaDOS getta la protagonista (la stessa del primo capitolo) all'interno di una nuova area di test.

Nonostante l'incredibile umorismo e l'ottimo lavoro di design fatto dal team, comunque, la prima ora del single player di Portal 2 non presenta particolari novità, tanto da spingere quasi a pensare di avere fra le mani il classico sequel privo di carattere.
Niente di più sbagliato! Dopo qualche ora, quando ci si sente quasi pronti a rassegnarsi all'idea che Valve abbia lavorato unicamente sul multiplayer trascurando la modalità in singolo, accade l'impensabile, con un colpo di scena che in pochi istanti stravolge l'intera esperienza.
Naturalmente non vi sveliamo nulla per non rovinarvi la sorpresa (non leggete gli obiettivi e i trofei prima di aver finito il single player!), ma vi basti sapere che a un certo punto ci è sembrato di essere tornati alle meraviglie di Half-Life 2, che con i suoi continui cambi di atmosfera e scenario era in grado di tenere il giocatore incollato allo schermo.
Sebbene possa risultare difficile immaginarlo, da un certo punto in avanti Portal 2 cambia completamente registro, modificando il tipo di umorismo utilizzato (che rimane comunque parte integrante dell'esperienza globale), stravolgendo completamente l'atmosfera asettica dei laboratori di test originali e, soprattutto, andando a intervenire direttamente sulle meccaniche di gioco, arricchendole con una serie di novità davvero meravigliose.
Lasciandosi alle spalle le torrette, i laser e i ponti di luce solida (novità interessante che permette di aprire letteralmente nuove strade per sperimentare soluzioni davvero fuori di testa), da un certo punto in avanti si ha a che fare con soluzioni completamente diverse, che coinvolgono elementi bizzarri come il Repulsive Gel (una sorta di gelatina grazie alla quale si possono spiccare balzi incredibili), il Propulsive Gel (come sopra, ma in grado di ridurre drasticamente l'attrito) e via dicendo, vedendosi costretti a mettere in discussione le tecniche usate precedentemente per avanzare, in favore di nuovi metodi da sperimentare.
'Portal 2' Screenshot 3
I ponti di luce solida aprono nuove possibilità, potendo essere sfruttati come ponti o come scudi contro le torrette!
'Portal 2' Screenshot 4
Eccola lì, GLaDOS, pronta a farci morire a colpi di freddure e letali affondi di sarcasmo.
Tutto questo è condito da un level design estremamente raffinato che, in sostanza, offre un piccolo antipasto di ciò che ci si può aspettare dal multiplayer. Chiudiamo il discorso legato alla storia di Portal 2 segnalandovi che per portare a termine l'avventura (partendo dal presupposto che non passerete le ore bloccati su un singolo enigma, ma che non vi esibirete nemmeno in una memorabile speed run al primo colpo) sono necessarie circa 10 ore, che ovviamente calano drasticamente nelle sessioni successive.
Considerando che le ambientazioni nascondono numerosi segreti legati anche ad alcuni obiettivi/trofei, è evidente quanto anche solo il single player sarebbe bastato per garantire un'esperienza corposa e soddisfacente sotto ogni punto di vista.
Come ben sapete, tuttavia, Portal 2 non si limita all'avventura per un solo giocatore, ma propone anche una modalità multiplayer cooperativa a sua volta molto ricca, con la quale passare ore di divertimento sfrenato in compagnia di un amico.
A differenza di quanto accade nella maggior parte dei giochi, in Portal 2 la modalità multiplayer è stata pensata per costringere i giocatori a modificare il proprio approccio agli enigmi, aggiungendo a un cocktail già estremamente piacevole elementi come la sincronizzazione dei movimenti, lo sfruttamento di prospettive diverse ma assolutamente complementari e, soprattutto, la fiducia.
Affrontando le sfide sempre più complesse che GLaDOS propone alla coppia di robot meglio assortita di sempre, ci si trova spesso a doversi affidare completamente al proprio compagno, lanciandosi nel vuoto senza esitazione sperando che "qualcuno" prema un pulsante al momento giusto, correndo sotto enormi lastre di metallo tenute ferme solo grazie al peso del proprio fido alleato, o ancora percorrendo ponti di luce solida che potrebbero svanire alla minima distrazione del partner.

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